A noi la Parola! Il Festival Acr dei Ragazzi

di Debora Peric

 

 

Venerdì 9 settembre 2016, alle prime ore del mattino, una piccola rappresentanza di tutta l’Azione cattolica della diocesi di Trieste, composta da quattro ragazzi e due educatrici, è partita con tutte le altre delegazioni del Triveneto in direzione Roma, per partecipare al Festival dei Ragazzi.

«A noi la parola»: un percorso che ha dato modo a tutti i ragazzi dell’Acr d’Italia di riflettere ed approfondire “a loro misura” temi quali la famiglia, la salvaguardia e custodia del creato e la partecipazione alla vita delle loro città partendo dalla dottrina sociale della Chiesa e alla luce dei cinque verbi consegnatici da papa Francesco nell’Evangelii gaudium (prendere l’iniziativa, coinvolgersi, accompagnare, fruttificare e festeggiare).

La bellezza di conoscere ragazzi provenienti da tutta Italia, i lavori di gruppo, cantare, ballare assieme e le condivisioni hanno trovato ampio spazio nel Festival ed hanno entusiasmato tutti i ragazzi; Maria Luisa, una delle educatrici triestine, ricorda con tenerezza il momento dedicato ai piccolissimi (bambini di 4-5 anni), che hanno descritto le loro città con i colori e la simpatia che solo loro sanno mettere.

«Sono rimasta molto colpita» dice Fiamma (11 anni) «dall’udienza con papa Francesco» sabato 10 settembre in piazza San Pietro, «dove ho sentito una forte emozione dentro, e sono passati in secondo piano il caldo e la stanchezza dell’attesa». Per Sara (12 anni) invece, restano vive nella mente le parole «perdono, amore e gioia» e Daniele (10 anni) dice: «Sono stato molto felice in quella giornata».

Per Giovanni (12 anni) è la misericordia di Dio, citata dal papa, a colpirlo maggiormente.

Nell’Aula Paolo VI, i ragazzi hanno potuto incontrare mons. Nunzio Galantino, segretario nazionale della Cei, Filomena Albano, autorità garante dell’infanzia e dell’adolescenza, Laura Baldassare, assessore alla persona, scuola e comunità solidale e Matteo Truffelli, presidente nazionale dell’Azione cattolica, i quali hanno invitato i ragazzi ad essere protagonisti attivi per costruire assieme agli adulti la città, ed in particolare mons. Galantino li ha incoraggiati ad uscire fuori dalla parrocchia in quella dimensione di Chiesa in uscita cara a papa Francesco.

«Io sono una missione!»: ecco il mandato che i ragazzi hanno ricevuto domenica 11 alla conclusione del Festival: andare a circondare di gioia la città e le comunità, impegnandosi a far sentire la loro voce, trasmettendo l’entusiasmo di quest’esperienza ai loro coetanei e non solo.