Amoris laetitia, qual buon vento?

di Erik Moratto

 

Venerdì 14 ottobre si è svolto presso parrocchia di Santa Caterina da Siena un incontro formativo sull’Amoris laetitia, l’esortazione apostolica frutto del recente sinodo sulla famiglia, con due ospiti di riguardo: Franco Miano, già presidente nazionale Ac, e la moglie Pina De Simone, che hanno attivamente partecipato ai gruppi di lavoro per la stesura dell’enciclica stessa.

Pina e Franco hanno introdotto la discussione sottolineando l’importanza che papa Francesco ha dato all’ascolto della situazione attuale della famiglia, senza filtri di alcun tipo, partecipando personalmente ai lavori e consultando i laici in quanto in prima linea nella società attuale.

Non si è nascosta la crisi del momento presente, in cui il matrimonio è una via sempre meno intrapresa dai giovani e, per quelli che vi si avventurano, esso rappresenta una strada sicuramente non facile, irta di prove. Purtroppo in passato, anche colpevolmente, la Chiesa ha sottolineato di più le difficoltà nella strada della vita familiare, trascurando quel linguaggio di attrazione verso il bello che in questi mesi si sta riprendendo.

Infatti tutti, ma in particolar modo i giovani, hanno bisogno di sentire la positività e il fascino dell’umanità familiare, presente in tutte le famiglie, ma poco valorizzata pur avendo grande potenza motivazionale. Quest’ultima è sempre accompagnata dalla Grazia che il Signore concede nella prova, a cui l’uomo e la donna possono attingere a piene mani.

Per avere la consapevolezza di tutto ciò, è necessario il discernimento, cioè la capacità di distinguere caso per caso la volontà di Dio, attraverso una preghiera costante, che può assumere varie forme, a seconda della vita della famiglia.

Non esistono quindi soluzioni generiche per tutti, ma situazioni specifiche ed autentiche da leggere con gli occhi della fede, senza preconcetti o falsi moralismi.

Il focolare domestico ha poi la responsabilità evangelizzatrice, come essere vivente aperto al mondo, capace di ascoltare ed intervenire sulle ferite delle persone circostanti, anche nel concreto.

Per fare tutto ciò servono dei percorsi formativi basati non solo sull’aspetto strettamente matrimoniale ma anche e soprattutto sul cammino di fede, che costituisce la base solida su cui costruire qualsiasi scelta vocazionale.

Insomma, c’è da rimboccarsi le maniche, ma soprattutto, come dice papa Francesco, essere contemplativi nell’azione!

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