Beati voi! Duegiorni giovanissimi

di Massimiliano Modena

 

«Che cos’è l’uomo perché te ne ricordi e il figlio dell’uomo perché te ne curi? Eppure lo hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato» (Sal 8, 5-6).
Davanti alle diverse situazioni di ogni giorno forse alla volte ci risulta difficile cogliere davvero verso dove il Signore ci chiama e ci propone di camminare, di seguirlo. Il fidarsi non sempre ci risulta facile, comodo: attimi, periodi che non sempre ci risultano chiari, vicini ad una nostra idea di felicità e pienezza pensata per la nostra storia, per chi ci sta attorno e a cui vogliamo bene. Un peso che ci impedisce di camminare e avanzare, la perdita di una relazione, una fatica che si ripresenta puntualmente e ricorrente. Eppure siamo chiamati alla santità, tutti, nessuno escluso. Santi nel quotidiano, santi pieni e traboccanti di una gioia che scaturisce da un incontro e dalla decisione di lasciarsi incontrare proprio in questa realtà, soprattutto dal Signore Risorto.
Ma come è possibile tutto questo? Certo, finché tutto va bene può anche sembrare facile, ma poi? Come stare e abitare queste situazioni più dolorose, non facili, dove tutto sembra così lontano e complicato? Gesù stesso, prima di noi, ha voluto indicarci una strada, apparentemente rischiosa, non accomodante e banale, ma di certo colma di una infinita speranza che sempre si ripresenta: la certezza che Gesù prima di noi ha
accolto su di sé tutto questo, liberandoci dalla morte, dalla solitudine del peccato e da tutte quelle circostanze della vita alle volte non semplici da accettare e superare. Se lasceremo aperto soltanto uno spiraglio del nostro cuore, permettendo che la Speranza e l’Amore incondizionato del Risorto facciano breccia e abitino tutto questo, sarà possibile far sorgere e illuminare un nuovo orizzonte di grazia e di salvezza.
Le Beatitudini in fondo, “abitate” dallo stesso Gesù nella sua vita pubblica, stanno ad indicarci uno stile, un nuovo modo di cogliere tutto ciò che quotidianamente viviamo, proviamo e condividiamo con chi ci sta attorno. «Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli» (Mt 5,11-12).
Durante la duegiorni per Giovanissimi di Ac, i nostri ragazzi hanno accettato di mettersi ancora una volta in gioco, scegliendo di indagare e orientare i loro cuori verso questi atteggiamenti di piena beatitudine attraverso i quali vivere e affrontare le diverse situazioni che la vita continuamente ci propone e ci affida. Una beatitudine capace di disporre i nostri cuori verso una condizione di con-divisione, com-passione verso l’altro, specialmente verso quelle realtà più difficili da accettare. Disporci con
cuore aperto e disponibile verso l’altro. Disporci in ascolto e al suo fianco, abitando assieme le difficoltà, percorrendo un pezzo di strada assieme proprio come Gesù desidera fare con noi.
Solo superando ogni resistenza di egoismo, di chiusura verso se stessi, e liberandoci da ogni atteggiamento di prevaricazione e di disonesto rapporto verso l’altro inizieremo a gustare e orientare il nostro cuore verso quelle Beatitudini che Gesù stesso indica come via per una gioia vera e autentica. Una gioia alla quale partecipa la creazione intera: «Giubilate, o cieli, rallegrati, o terra, gridate di gioia, o monti, perché il Signore consola il suo popolo e ha misericordia dei suoi poveri» (Is, 49,13).
Beati i poveri in spirito, beati quelli che piangono, beati i miti, beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, beati i misericordiosi, beati i puri di cuore, beati gli operatori di pace, beati i perseguitati per la giustizia: ecco che riscoprendoci bisognosi di misericordia, riscoprendoci capaci di guardare con occhi puri l’altro, di accoglierlo condividendone assieme un tratto di strada e orientando il nostro cuore
verso sentimenti di giustizia, di pace e perdono, saremo in grado di portare un po’ di Cielo in terra e gustare, qui ed ora, quella gioia a cui il Signore ci chiama e ci sussurra ogni giorno.
Anche a Merna, in questi primi giorni di novembre (sabato 12 e domenica 13), i ragazzi hanno voluto rileggere e gustare questa gioia anche nelle corde delle loro vite.
Un’associazione, l’Ac, che tenta di rinnovare ogni giorno il sì alla vita, ad una vita piena nella gioia stessa provata da Elisabetta e da Giovanni alla visita di Maria che nel suo canto proclama: «Il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore» (Lc, 1,47).

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