Europee 101: Anche in Europa ci sono i partiti

di Lorenzo Klun

 

Il 26 maggio si terranno le elezioni europee… ma che cosa andremo a votare?

 

In tutta l’Unione Europea (sì, anche in UK), tra 23 e 26 maggio, si voterà per il Parlamento Europeo. In Italia si potrà votare domenica 26, dalle 7:00 alle 23:00.

I 73 eurodeputati che ci spettano saranno eletti con sistema proporzionale puro e sbarramento al 4%.

Tuttavia, per poter contare, le liste che voteremo dovranno poi aderire ad un gruppo parlamentare (una sorta di partito europeo).

 

Diamo un’occhiata agli schieramenti europei, partendo da quelli che al momento si trovano alla maggioranza.

 

Il Partito Popolare Europeo (PPE) è stato il più votato alle scorse elezioni, ed è il più antico tra tutti i gruppi. Si tratta di un partito europeista di centro – destra, al cui interno troviamo nomi noti come la CDU tedesca di Angela Merkel e i Repubblicani francesi di Sarkozy.

La base ideologica è la creazione di un’Europa più salda, che preveda una cooperazione tra gli Stati membri e la creazione di un mercato competitivo a livello globale. Difendono i valori della cristianità e del liberismo, non disprezzando l’idea di una difesa comune, ma neppure proponendo l’esercito unico europeo.

In Italia sono sostenuti da Forza Italia, UDC, Movimento Cristiano dei Lavoratori, Alternativa Popolare (ex NCD) e perfino dal Popolo della Famiglia.

 

Il Partito Socialista Europeo (PSE), nel Parlamento uscente, rappresentava il secondo gruppo per consensi. Racchiude le correnti socialiste, democratiche e progressiste, come i Laburisti inglesi di Corbyn, l’SPD tedesca e i Socialisti spagnoli di Sánchez.

Pur avendo ‘governato’ con il PPE, è stato fortemente critico con l’“austerity” e il famoso tetto di spesa del 3 %, che avrebbero distrutto lo Stato Sociale. I suoi membri difendono l’uguaglianza di genere, i diritti LGBT, la salvaguardia dell’ambiente, e vogliono incrementare la lotta all’evasione.

In Italia sono rappresentati dal Partito Democratico, che fa lista unica col manifesto politico Siamo Europei di Calenda.

 

L’Alleanza dei Liberali e Democratici per l’Europa (ALDE) è una forza radicalmente centrista, liberista ed europeista. Parole chiave sono l’integrazione europea, l’esercito unico europeo, e la creazione di una federazione europea. Si battono anche per la lotta alla frode, all’eccesso di burocrazia e al riscaldamento globale.

In Italia, storicamente sostenuta dai Radicali, verrà appoggiata dalla lista composta da + Europa di Emma Bonino, Italia in Comune di Pizzarotti e PDE.

 

Passiamo ora ai gruppi che attualmente siedono all’opposizione, i quali sono prevalentemente euroscettici, ma con diverse sfumature.

 

L’Europa della Libertà e della Democrazia Diretta (EFDD) è il più eterogeneo di tutti i gruppi, tanto che la sua stessa esistenza nella prossima legislatura è tutt’altro che scontata. Unisce tutti i partiti che, non avendo trovato altra collocazione, non erano nemmeno intenzionati a restare fuori dai giochi.

Un dato su tutti: l’EFDD, nella scorsa legislazione, ha avuto una compattezza di voto del 50 % (contro ad esempio il 94 % del PPE).

Visto che questo gruppo verrà disciolto, il Movimento 5 Stelle, che attualmente ne fa parte, il 26 maggio correrà da solo.

 

Conservatori e Riformisti Europei (ECR) è composto da sovranisti di destra e difensori dei valori nazionali. Contrappongono alla proposta della federazione europea la visione di un’Europa delle Nazioni, la cui formulazione è stata così mirabilmente illustrata in video nei giorni scorsi da Giorgia Meloni, mentre faceva finta di pescare una zucchina1.

Momenti di alta comunicazione politica a parte, in questo gruppo possiamo trovare il Partito Conservatore inglese di Theresa May e il partito Diritto e Giustizia polacco.

In Italia verrà sostenuto da Fratelli d’Italia.

 

L’Europa delle Nazioni e delle Libertà (ENF), è una destra antieuropeista e antiglobalista, che difende i valori nazionali. Al suo interno troviamo il Rassemblement National francese di Marine Le Pen, Alternative für Deutschland (fino al 2016) e la Lega di Matteo Salvini.

Dopo i diversi tentativi di Salvini, negli ultimi anni, di allargare la propria influenza europea, ad aprile è stata finalmente annunciata la creazione, successiva alle elezioni, del nuovo gruppo Alleanza Europea dei Popoli e delle Nazioni (EAPN)2.

L’intenzione è quella di racchiudere al suo interno anche forze appartenenti all’ECR, al PPE e all’EFDD. Hanno già dato il loro appoggio, oltre ai sopracitati, il Partito del Popolo Danese e il Partito dei Veri Finlandesi (entrambi ex ECR).

Da tempo però, ad essere corteggiati dal Capitano, sono anche il partito Diritto e Giustizia polacco (ECR), e il partito Fidesz ungherese di Orban (PPE). Col primo la problematica è fondamentalmente geopolitica, avendo Salvini – Le Pen delle idee alquanto diverse rispetto ai polacchi sulle maggiori o minori buone intenzioni dei loro vicini russi, mentre Orban sembrerebbe preferire la garanzia di una posizione in maggioranza (da dove accedere ai fondi europei è più facile) alle promesse di grandezza salviniane3.

 

Infine Sinistra Unitaria Europea / Sinistra Verde Nordica (GUE/NGL) sono il gruppo più a sinistra, che unisce i valori di difesa dei diritti sociali all’anti – capitalismo, anti – globalismo e anti – NATO. Riuniscono al loro interno comunisti e socialdemocratici.

In Italia avranno il sostegno della lista La Sinistra, in cui si presentano unite Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista.

 

Riassumendo: tanti gruppi e ben confusi. Non resta che leggere ciò che queste alleanze si propongono di fare e prendere la nostra scelta.

 

NOTE:

1 https://www.youtube.com/watch?v=xzc7f-oyG-c

2https://www.lastampa.it/2019/04/03/italia/salvini-lancia-il-manifesto-dei-sovranisti-TN5SyoWzDoyLF8pd3JCPuI/pagina.html

3 https://www.ilpost.it/2019/04/08/salvini-alleanza-sovranista-europa/