I migliori anni della nostra vita

 

Ieri diventare adulti significava entrare nella stabilità, trovare un lavoro, formare una famiglia, oggi non sempre è così, l’identità ha bisogno di continua ricerca, spesso manca la stabilità nel lavoro, in famiglia, nelle relazioni. La fede, quindi, va giocata attraverso le nostre appartenenze, per cui l’atteggiamento da maturare è quello del pellegrinaggio, tipico dei discepoli del Signore. La vera sfida sta nel far risuonare la Parola dentro la realtà dell’uomo, vivendo con particolare intensità e attenzione i momenti di passaggio della nostra vita. In chiave associativa questo significa prendere atto dei passaggi considerandoli come occasioni propizie per crescere nella fede. Per divenire cristiani c’è bisogno di essere accompagnati, insieme tutto è più bello e il grande rischio è quello di non riuscire a rendere adulti i cristiani nella fede. Dobbiamo mettere nello zaino cose nuove per aiutare le persone a crescere, a formarsi.

Noi adulti dobbiamo essere appassionati della vita, proprio perchè siamo posti nel cuore dell’Associazione: a metà strada tra il già e il non ancora… abbiamo già fatto un pezzo di strada, sappiamo vedere il prima e cogliere il dopo, abbiamo già avuto modo di confrontarci con i giovani, ma al contempo contempliamo gli anziani…

Gli adultissimi, poi, rappresentano la memoria storica nostra e dell’Associazione e sono icona vivente del cammino associativo.

 

La formazione: tutti siamo scossi dall’emergenza educativa, la formazione pertanto è un diritto per tutti! Camminiamo assieme verso il Signore e verso la santità!

Quali sono gli ingredienti necessari?

  • Accettare le persone come sono valorizzando le qualità;
  • Mettersi in ascolto dell’altro;
  • Rispettare i tempi di tutti;
  • Capacità di vera condivisione ;
  • Essere vera ecclesia…: non siamo individui isolati, ma facciamo parte di una comunità, di un’associazione, della Chiesa.
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