di Mario Ravalico

 

 

Don Francesco Bonifacio assistente dell’Azione cattolica fino al martirio. È questo il il titolo del nuovo libro, per l’editrice AVE, di Mario Ravalico sul Beato, che giovedì 21 aprile verrà presentato a Trieste presso l’oratorio della parrocchia di San Giacomo Apostolo. L’obiettivo del libro è quello di far emergere la figura del sacerdote soprattutto come educatore, formatore dei tanti giovani di quella curazia sperduta tra valli, colli e casolari che lui, con la sua testimonianza e la sua preghiera, ha saputo riunire, portare ad unità, formando così una vera comunità. E a questa comunità, soprattutto fatta di ragazze, ragazzi e giovani, ha proposto l’esperienza associativa dell’Azione cattolica, come mezzo e strumento per farli crescere nella fede. Quella stessa esperienza che lui, da ragazzo prima e poi anche da giovane seminarista, ha vissuto dal di dentro avendo partecipato a quel percorso formativo e che poi ha riproposto ai giovani e alle ragazze a Cittanova. L’associazione Regina Pacis, così si chiamava l’Azione cattolica di Crassiza (allora Villa Gardossi), che solo tre anni prima della sua morte aveva voluto proporre, era una realtà vissuta dalle ragazze e dai giovani in modo serio e profondo; quando la fondò volle preparare l’evento con un ritiro di tre serate al quale invitò per le meditazioni il suo amico e confratello don Luigi Parentin.

Aveva preso proprio sul serio questa esperienza di fede e di crescita cristiana dei suoi giovani, ai quali proponeva una vita spirituale intensa: preghiera e meditazione quotidiana, la visita al SS. Sacramento, anche gli esercizi spirituali ai quali li avviò non senza difficoltà economiche ed organizzative. Ecco perché tanta presa ed interesse aveva suscitato l’esperienza dell’AC vissuta con convinzione da un gran numero di ragazzi, al punto che qualcuno testimoniò che tutta la gioventù di Villa Gardossi era con lui e lo seguiva, disertando invece tutte le iniziative proposte ai ragazzi dal partito comunista. Di più, quei giovani non si iscrivevano alle organizzazioni di regime. Questo era il motivo fondamentale che decise l’eliminazione di don Francesco, così viene descritto anche nei documenti ufficiali per la sua beatificazione, perché quelli non potevano tollerare il loro fallimento.

Ecco il perché della scelta del titolo del nuovo libro, ed ecco anche il perché dei testi allegati: meditazioni, omelie, esortazioni tutte rivolte ai suoi giovani dell’AC. E in diverse delle testimonianze raccolte ritroviamo proprio quell’impronta che don Francesco aveva dato alla gente della curazia di Crassiza.

Il libro è arricchito da un video molto significativo prodotto da Giovanni Panozzo: attraverso la semplicità delle testimonianze della gente che lo ha conosciuto e con il percorso storico offerto da due studiosi della storia delle nostre terre, emerge la grandezza di questo semplice sacerdote che ha vissuto il suo ministero nella più piena radicalità al Vangelo e nella altrettanto piena radicalità alla sua gente. Perché ancora oggi, a parlare di don Francesco là dove egli svolse il suo servizio sacerdotale e pastorale, si percepisce in pieno la sua presenza quasi fosse ancora reale, nonostante i settant’anni dalla sua scomparsa. E il titolo del video, quel sempre sia lodato! in risposta al saluto che gli veniva rivolto (il tradizionale Sia lodato Gesù Cristo), risponde in modo maggiormente appropriato allo stile e alla prospettiva del lavoro apostolico di don Francesco.

Insomma, libro e CD, nell’intenzione dell’Azione Cattolica di Trieste, oltre che un omaggio, doveroso e convinto a chi ha speso tutta la sua breve ma intensa vita valorizzando al massimo questa esperienza associativa, vuole anche trasmettere alle generazioni più giovani una proposta, uno stile, un metodo di formazione alla fede e di crescita umana, nella prospettiva della fedeltà al Vangelo e alla Chiesa, così come il beato Francesco Bonifacio ha saputo viverla.

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