Fucini riminesi a Trieste

di Giulio Bartoli

 

Tra il 20 ed il 23 agosto è arrivato in città un gruppo di fucini riminesi: il loro intento era fare una vacanza in stile fucino e accogliere le future matricole. Per noi invece è stata una bella occasione per accompagnare degli amici foresti nella visita della nostra città e dintorni. Questo l’itinerario: Aquileia nel viaggio di andata; il primo giorno Miramare, Contovello e Monte Grisa, la Foiba e il tram, e infine la città di sera; il secondo giorno gita al mare, meta la costa istriana di Cervera, vicino Parenzo; infine, l’ultimo giorno, chiesa e castello di San Giusto e la Risiera. Ricorderemo tutti questi giorni non solo perché ci hanno permesso di rivedere o riscoprire dei luoghi particolari (dalle osmizze, al tram a Pepi s’ciavo), e nemmeno solo perché ci hanno dato l’occasione per parlare e riflettere sulla storia di questi e delle persone che li abitano (ad esempio, davanti alla foiba di Basovizza o in Risiera): ma soprattutto perché ci hanno dato la possibilità (e la gioia) di abitarli insieme, di condividerli, offrendo un qualcosa che sentivamo appartenerci perché diventasse almeno un po’ anche altrui. Così, il santuario di Monte Grisa descritto come un Cocoricò ante litteram (l’origine dei nostri amici spiega il paragone) è stato uno dei regali più belli, perché vedere il mondo con altri occhi è impagabile. Abbiamo gustato assieme la soddisfazione di vedere dal vivo i luoghi della letteratura (leggendo “O Miramare alle tue bianche torri” esattamente davanti al castello e proprio sotto un ciel piovorno, e poi una maldobrìa, mentre eravamo in spiaggia sulla costa di Parenzo, al tramonto). Non dimenticheremo la difficoltà del “trovarsi” mentre si è presi dalla curiosità dei luoghi, quando penseremo ad Aquileia (dove abbiamo visitato anche la basilica e alcuni scavi studiati dall’Università di Trieste) e al suo Museo Archeologico. E infine siamo grati ai nostri amici anche per Romano Guardini, che ci hanno fatto conoscere, offrendoci, tra Monte Grisa e Parenzo (vedi foto), la lettura e la condivisione di qualche pagina de “Il potere” …Perché non apparteniamo a un’agenzia di viaggi o di scambi culturali, ma condividiamo, da fucini, la passione per lo studio e la ricerca. Grazie quindi a tutti loro (Matilde, Selene, Gianluca, Ulisse, Paulina, Elena, Cecilia, Irene, don Alessandro) dagli accompagnatori triestini (fucini o simpatizzanti): Domenico, Laura, don Sergio, Nicola, Cristina e chi scrive.