Verso il Sinodo sui giovani

di don Davide Chersicla

 

 

Il 13 gennaio è stato presentato il Documento preparatorio per il prossimo Sinodo dei vescovi che si terrà nell’ottobre 2018. Il papa continua a meravigliarci con il suo agire da vero pastore della Chiesa universale. Se, infatti, l’attenzione dello scorso Sinodo dei vescovi era sulla famiglia, istituzione che in questo periodo soffre una certa difficoltà, il prossimo Sinodo, che si terrà nell’ottobre del 2018, avrà come titolo I giovani, la fede e il discernimento vocazionale.

Il tema dei giovani e la fede è allo stesso tempo un tema delicato e importantissimo a livello ecclesiale: sappiamo bene che i giovani sono il futuro della nostra Chiesa ed è fondamentale che riescano a realizzarsi e a scoprire la loro vocazione. Tuttavia risulta spesso difficile trasmettere la fede alle nuove generazioni, spesso perché manca il dialogo: i linguaggi sono diversi, distanti; i mezzi tecnologici, che sembrano annullare le distanze fisiche, in realtà tendono a isolare i cosiddetti “nativi digitali”. Se ciò può consolarci, c’è sempre stato uno scontro generazionale. Addirittura in un antico testo babilonese si legge di come gli adulti se la prendessero con i giovani, perché non erano rispettosi delle tradizioni ed esclamavano più o meno così: «Ai nostri tempi le cose andavano meglio».

Ebbene, papa Francesco nella lettera con cui presenta il Documento preparatorio del Sinodo si rivolge direttamente ai giovani, non disquisisce su di loro, come fossero un problema o un oggetto di studio. Nel Sinodo – spiega – «ho voluto che foste voi al centro dell’attenzione, perché vi porto nel cuore». Francesco presenta l’esempio di Abramo chiamato da Dio a lasciare tutto per andare verso una terra nuova. «Qual è per noi oggi questa terra nuova», si è chiesto il Santo Padre, «se non una società più giusta e fraterna, che voi desiderate profondamente?». Francesco non teme di proporre ai giovani grandi ideali, li sprona e li incoraggia. E in questo è di esempio per tutti noi. «Un mondo migliore», scrive nel messaggio, «si costruisce anche grazie a voi, alla vostra voglia di cambiamento e alla vostra generosità. Non abbiate paura di ascoltare lo Spirito che vi suggerisce scelte audaci, non indugiate quando la coscienza vi chiede di rischiare per seguire il Maestro».

Il Documento, che questa lettera accompagna, affronta a grandi linee i termini del titolo.

In primo luogo i giovani nel mondo d’oggi, un mondo in rapido cambiamento, dove le nuove generazioni dimostrano una certa insicurezza, spesso legata alle incertezze lavorative; che nutrono sfiducia nelle istituzioni, nella politica, nella Chiesa e perfino nella famiglia; che dimostrano fragilità in una fede tentata dal relativismo o dall’indifferenza; ma che tuttavia cercano figure di riferimento credibili e vogliono essere protagonisti della loro vita.

In secondo luogo la fede, la vocazione e il discernimento, esercizio – quest’ultimo – che si radica nella tradizione secolare della Chiesa, fatto di passaggi importanti quali il riconoscere, l’interpretare e lo scegliere, e dove è necessaria la figura dell’accompagnatore spirituale, che favorisca la relazione tra la persona e il Signore.

Infine un capitolo è riservato all’azione pastorale, che nel caso dell’accompagnamento dei giovani significa «uscire dagli schemi preconfezionati, per incontrarli là dove sono, adeguandosi ai loro tempi e ritmi». L’attenzione pastorale deve coinvolgere tutti i giovani, senza esclusione, e responsabilizzare l’intera comunità cristiana, attraverso adulti degni di fede, figure credibili per i giovani che affiancano.

C’è un elemento significativo che il Papa mette in evidenza nella lettera, prendendo spunto dalla Regola di san Benedetto, il quale raccomandava agli abati di consultare anche i giovani prima di ogni scelta importante. Per questo Francesco sottolinea che «pure la Chiesa desidera mettersi in ascolto della vostra voce, della vostra sensibilità, della vostra fede; persino dei vostri dubbi e delle vostre critiche. Fate sentire il vostro grido, lasciatelo risuonare nella comunità, fatelo giungere ai pastori». Lo strumento del questionario, in appendice al Documento preparatorio, servirà proprio alla formazione dell’Instrumentum laboris o Documento di lavoro che verrà usato come punto di partenza per il Sinodo dei vescovi, e diventerà voce, non solo degli adulti, ma dei giovani che vogliono dire la loro.

In qualità di assistente del settore giovani di Ac, invito l’associazione e i suoi membri (giovani e non) a farsi interrogare dal questionario proposto, affinché il contributo “della base” a quello che sarà il lavoro dei vescovi nel prossimo Sinodo ordinario possa essere il più ampio e condiviso. Riusciremo così a dare voce ai giovani e a farli sentire protagonisti e soggetti attivi della loro pastorale.

Il documento e il questionario in appendice si può trovare a questo indirizzo web: http://www.vatican.va/roman_curia/synod/documents/rc_synod_doc_20170113_documento-preparatorio-xv_it.html