locandina convegno adulti

La rotta balcanica, passaggio a nord-est

Si è svolto Sabato 23.10.2021 il Convegno annuale adulti dell’AC delle 4 Diocesi del FVG: il titolo quest’anno è stato “La rotta balcanica, passaggio a nordest”.

Dopo i saluti istituzionali del Presidente del Consiglio regionale, la parola è passata alla moderatrice, la giornalista – e socia di AC di Trieste – Fabiana Martini che ha presentato gli ospiti Nello Scavo, giornalista del quotidiano Avvenire e Giovanni Tonutti, Presidente della ONLUS OIKOS, specializzata nell’assistenza ai rifugiati in quel di Torviscosa e infine, ultimo ma non per importanza, Fawad Raufi afgano che ha vissuto l’ esodo e il lungo viaggio sulla sua pelle.

Iniziando con Nello Scavo, si è descritto il ruolo del giornalista che ha la vocazione del raccontare ciò che vede, in modo che tutti possano sapere la verità sul mondo, descrivendo le gioie e sofferenze dei poveri che, come dice il Concilio Vaticano II, sono anche le nostre.

Infatti con i racconti pubblicati su Avvenire da Siria, Turchia, Iran, Bielorussia, Polonia si capisce che il muro non è solo marittimo, con le milizie libiche (finanziate con 700 milioni dall’Italia) aguzzine di poveri profughi senza niente, ma anche di Paesi a noi vicini per via terrestre: sono infatti ben 65 gli Stati che al mondo hanno eretto muri  (50% nei recenti anni 2.000) contro i profughi che ad oggi sono ben 82 milioni, un terzo dei quali in movimento a causa dei cambiamenti climatici.

L’amico Nello ha spiegato come i flussi migratori possono essere in realtà delle armi usate dagli Stati o da gruppi terroristici per portare pressione sui Paesi confinanti, che non si aspettano migranti trasportati da lontano in determinate zone proprio per dar fastidio a terzi: è il caso della Bielorussia verso la Lituania o dei guerriglieri Al Shaab verso comunità vicine.

D’altro canto l’Unione Europea al posto di creare una politica di sviluppo economico, integrando il flusso migratorio, finanzia la Turchia con ben 6 miliardi di Euro, a patto che i migranti vengano trattenuti in quel Paese senza proseguire la rotta verso di noi. Infatti a Paesi che cercano di entrare nell’UE come Macedonia, Bosnia, Albania, la politica dell’UE propone di creare zone nel loro territorio per fermare e detenere il flusso migratorio.

Nel prosieguo dell’incontro si sono descritte scene di controllo da parte della polizia croata al confine con la Bosnia, come ad esempio il gettar via i pannolini ai bambini per controlli, con una temperatura invernale di -20 C.

E’ toccato poi a Giovanni Tonutti dell’associazione OKIKOS, che ha descritto la riduzione di risorse fatta dal Governo precedente per l’accoglienza sul territorio, passando da 32 a 21 euro al giorno per immigrato, un controsenso rispetto ai ben 6 miliardi generati dalle rimesse degli immigrati impegnati in attività produttive in Italia.

Si è poi visto il filmato sul campo di BIHAC in Bosnia, dove ogni giorno decine di disperati cercano di passare il confine attraverso il famigerato “GAME” cioè una corsa tra boschi, fango e botte della polizia, per varcare il confine UE e proseguire il sogno di una vita dignitosa, che nel viaggio è stata calpestata nei modi più vigliacchi e crudeli: per le donne significa la certezza di essere violentate per giorni, con i loro bambini presenti con loro.

Insomma, considerando che l’immenso campo profughi di Bihac è a sole 4 ore e mezza da Trieste, si possono aprire molte riflessioni sulle opportunità e responsabilità che l’Azione cattolica ha verso i deboli che, poveri e abbandonati, aspettano forse un po’ di quell’amore che Gesù offriva agli “ultimi”, solcando la strada che oggi, grazie al convegno, ci è mostrata davanti.                                                               

di Erik Moratto

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